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Romanica

Iin tutta Europa inizia un periodo di rinascita economica. Essa è determinata dalla crescita della produzione agricola, dallo sviluppo dell’artigianato e dal conseguente incremento dei traffici commerciali. Tornano a svilupparsi le città, che in molti casi si danno un governo autonomo: in Italia, si formano i Comuni.

A partire dall’anno 1000, in tutta Europa inizia un periodo di rinascita economica. Essa è determinata dalla crescita della produzione agricola, dallo sviluppo dell’artigianato e dal conseguente incremento dei traffici commerciali. Tornano a svilupparsi le città, che in molti casi si danno un governo autonomo: in Italia, per esempio, si formano i Comuni. All’interno dei centri urbani i mercanti e gli artigiani, che detengono il potere economico, assumono un ruolo anche politico di primo piano, entrando nella gestione delle istituzioni cittadine. Fioriscono anche gli ordini monastici e si fondano numerose abbazie, tappe dei pellegrinaggi verso Roma (lungo la Via Francigena), verso Santiago di Compostela, in Galizia, nella Spagna settentrionale, e verso Gerusalemme. Nelle città e nei borghi si costruiscono nuove chiese, edifici simbolo dell’intera comunità religiosa e civile, tanto che, fino alla costruzione dei palazzi civici, vi si svolgono anche riunioni e assemblee cittadine. “Un candido mantello di chiese” copre il territorio: la cattedrale svetta sull’abitato, così che il pellegrino può vederla da lontano.

PITTURA

  • Tecniche e materiali - Si diffondono le tecniche dell’affresco e del mosaico (Sicilia, Venezia, Firenze). Vasti cicli raffigurano scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, ed episodi della vita di Santi. Nei monasteri si pratica la miniatura.
  • Linguaggio visivo - In Italia persiste il linguaggio bizantino, con composizioni ritmiche prive di spaziallità, colori simbolici e linea decorativa. In Sicilia persistono elementi geometrico-decorativi ad arabesco, di ispirazione araba. Le miniature hanno colori vivaci.
  • Valori espressivi - Le immagini sono simboliche ed evocano una dimensione spirituale, ma non manca l’espressività. Nell’Italia Meridionale e in Sicilia si intrecciano i diversi linguaggi classico, paleocristiano, bizantino, arabo, normanno.
L’ultima cena, Sant’Angelo in Formis (Caserta), Basilica di San Michele Arcangelo, dal 1073.

SCULTURA

  • Tecniche e materiali - Numerose sculture a rilievo (realizzate con pietra del luogo) ornano le facciate delle chiese. Più rara la scultura a tutto tondo. I portali sono talvolta decorati con formelle di bronzo.
  • Linguaggio visivo - Le sculture sono semplici e squadrate; forti volumi determinano un netto contrasto tra luce ed ombre. Le composizioni tendono ad un equilibrio complessivo, anche in presenza di asimmetrie.
  • Valori espressivi - All’arte figurativa è affidato il ruolo di istruire i fedeli attraverso una comunicazione immediata. Per questo le immagini sono semplificate e spesso non rispettano le proporzioni reali; la persistenza del simbolo rende secondaria la rappresentazione dello spazio.
Wiligelmo, Storie della Genesi, 1099. Facciata del Duomo di Modena.

ARCHITETTURA

  • Tecniche e materiali - Le coperture delle chiese sono a volta, a botte e a crociera, in pietra o in mattoni. Le navate minori servono come elementi di controspinta al peso della copertura. Contrafforti esterni rafforzano la muratura. In Toscana prevalgono i rivestimenti in marmo policromo.
  • Linguaggio visivo - All’esterno, i volumi sono netti e percorsi da linee che corrispondono agli elementi strutturali (contrafforti, lesene, volte a crociera). La chiesa è strutturata secondo chiari rapporti proporzionali.
  • Valori espressivi - La chiesa romanica è un organismo complesso ma organizzato con chiarezza. Osservando la facciata si comprende la struttura dell’edificio. L’interno è un ambiente sobrio e accogliente, adatto alla preghiera.
Lanfranco, Basilica di San Geminiano. Duomo di Modena. 1099-1230 circa.

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