Storia dell'arte
L’arte in mesopotamia
- Dettagli
- Category: Storia dell'arte
- Creato: 20 Giugno 2016
- Hits: 17214
Quattromila anni prima di Cristo si è verificata, nella Mesopotamia meridionale, una fase di crescita delle città, che è stata definita ”rivoluzione urbana”. Il processo è stato graduale: le prime città sono sorte sulle rive dei fiumi (città fluviali) e sono Ninive, Ur, Babilonia.
La “rivoluzione urbana”
Ugualmente importanti furono le città commerciali, sedi di mercati, sorte, ad esempio, sulle vie che dalla Mesopotamia conducevano al Mediterraneo. Ruolo strategico ebbero le città della Siria e quelle sulle rive del Mediterraneo (Ebla, Tiro, Biblo, Ugarit, Palmira).

Le città e la loro architettura
La città era rappresentata come simbolo del cosmo sulla Terra: aveva forma circolare, racchiusa da mura, ed era divisa da due assi ortogonali, orientati ai punti cardinali. In essa dominavano il palazzo reale e il tempio, dove si svolgevano le attività amministrative e si conservavano le principali risorse alimentari della comunità. I palazzi erano costituiti da muri massicci, realizzati in mattoni cotti al sole e successivamente rivestiti di piastrelle cotte in fornaci. Essi si aprivano solo verso i cortili interni.
Le arti figurative
Nell’arco di tre millenni, in Mesopotamia si succedettero diversi popoli; per questo motivo l’arte non ebbe uno sviluppo unitario. Tuttavia, alcuni elementi sono comuni a tutte le civiltà:
- la produzione artistica è quasi esclusivamene finalizzata a celebrare il potere dei re e delle classi aristocratiche;
- poiché il re era il primo sacerdote, l’arte era legata ai riti religiosi;
- l’attività artistica si concentrava nelle città, che dominavano sulle campagne;
- sia in architettura che nelle arti figurative venivano seguiti modelli costanti, in cui dominavano i caratteri di uniformità e di simmetria.

Le statue di Gudea
Gudea fu re di Lagash, capitale del secondo regno sumerico (2.000 a.C.). E’ stato effigiato in almeno trenta statue, tutte accomunate da alcuni caratteri simili: la forma chiusa, per definire un volume netto e possente, la rigida frontalità e la simmetria della posa, tanto che il corpo del sovrano è imponente come una colonna, liscia e luminosa. Gli occhi spalancati, elemento costante della statuaria sumera, stanno a significare che solo il re aveva il privilegio di vedere la divinità.
L’arte dei Sumeri
I Sumeri, stanziatisi nel IV millennio a.C. nel sud della Mesopotamia, costituirono la prima vera civiltà della storia. Realizzarono grandi città e si dotarono della prima forma di scrittura conosciuta, quella cuneiforme. Ruolo centrale ebbe la scultura, sia a tutto tondo che a rilievo, con marcato senso del volume. I colori venivano accentuati attraverso l’uso di diversi materiali (alabastro, gesso, lapislazzuli, oro, rame).
L’arte degli Assiri
Tra le testimonianze della civiltà assira prevalgono i rilievi narrativi, in pietra o in bronzo, finalizzati ad esaltare il sovrano. Con grande espressività, essi descrivono scene di guerra e momenti della vita di corte o di caccia.
L’arte dei Persiani
Le testimonianze più importanti dell’arte persiana risalgono alla dinastia degli Achemenidi (559-330 a.C.), che riunirono l’impero dal fiume Indo fino al Nilo. La tendenza ad utilizzare artisti e artigiani provenienti da culture differenti diede vita ad un’arte varia e originale. Raffinati bassorilievi ornavano i palazzi e rappresentavano, con cura decorativa, processioni di dignitari e guardie reali che rendevano omaggio al re. Talvolta, queste figure furono realizzate in mattonelle smaltate policrome, come nel Fregio degli arcieri.
Un bassorilievo assiro
Il re assiro Assurbanipal II (prima metà del IX secolo a.C.) è effigiato in questa splendida lastra durante una caccia al leone. Il rilievo è bassissimo e impreziosito da una resa minuziosa dei particolari, che spiccano come ornamenti sulle nitide figure degli animali. La composizione è caratterizzata dal ritmo e dal dinamismo, che culmina nel gesto deciso del sovrano, al centro

Il Palazzo di Dario I, re persiano
Celebrato fin dall’antichità è il Palazzo di Persepoli, capitale dell’impero persiano dal 518 a.C., per volontà di Dario I. Qui venne utilizzata per la prima volta in Oriente, in maniera sistematica, la colonna. Con questa innovazione i palazzi assunsero forme sontuose, con porticati e sale ipostile (cioè sorrette da colonne). Grandi sale allineate facevano da sfondo a sontuose cerimonie in onore del sovrano e delle divinità. Il Fregio degli arcieri è un lungo bassorilievo in piastrelle smaltate, posto su una scalinata d’accesso al palazzo. Le figure si succedono tutte uguali, determinando un ritmo quasi ossessivo, che crea un effetto di irrealtà.
